Quando la scrittrice Beatrix Christina e la regista Larisa Kondracki hanno cominciato a parlare di un adattamento del romanzo del 1967 di Joan Lindsay intitolato Picnic at Hanging Rock molti si chiedevano se fosse necessario raccontare di nuovo questa storia. La stampa remava contro dicendo continuamente ‘Perché farlo?’ Dopo tutto la storia di quattro ragazzine che scompaiono durante un picnic agli inizi del ‘900 è leggendaria tra gli spettatori australiani, ed è già stata adattata allo schermo una volta da PeterWeir nel 1975 – un progetto che entrambe le donne definiscono “perfetto a modo suo.”
Ma dopo aver letto il libro un’altra volta, entrambe hanno sentito che era necessario raccontare la storia di nuovo – anche se questa volta per il piccolo schermo – perché avevano l’opportunità di andare più in profondità con i personaggi e di far conoscere una famosa leggenda australiana a tutto il mondo.
“Questo libro è davvero un precursore del suo tempo. In sé ha già presenti caratteristiche dei gialli, ma anche delle persone che queste ragazze scomparse si sono lasciate indietro. Quindi in un certo senso, è simile a serie tv come Broadchurch o The Killing, nelle quali tu stai in realtà studiando le persone che sono state colpite dal crimine – anche se in questo caso, nessuno sa se un crimine è stato davvero commesso,” ha dichiarato la Christian. “Il tutto condito da dettagli interessanti e moltissime informazioni che purtroppo il film non aveva il tempo di presentare. Tutti volevamo conoscere più a fondo queste ragazze.“
Beatrix Christian quindi ha finito per scrivere un adattamento di sei episodi per scavare più a fondo nelle motivazioni di questa sparizione. “Penso che fossimo interessati al fatto che nessuno in quel mondo presumeva che avessero una qualche volontà. In altre parole, poiché erano studentesse, tutti pensarono che qualcosa fosse successo loro – nessuno ha mai pensato ‘Hanno fatto qualcosa a loro stesse?’” Ha fatto notare. “Era una cosa interessante diciamo perché tre o quattro ragazze sono sparite da scuola, il primo pensiero a passare dalla testa è ‘Cosa devono avere combinato?’ Ma allora erano viste come passive – degli oggetti a cui doveva essere successo qualcosa. Quindi volevamo esplorare chi sembravano nel libro e poi esaminare un po’ la situazione.“
Poi Larisa Kondracki è salita a bordo e ha portato una visione molto specifica per Picnic at Hanging Rock, quella di “una storia da paura.” Lei si era ispirata al lavoro di Stanley Kubrick e al film “Heathers.” La regista ammette che quando ha iniziato a guardare i provini delle attrici che avrebbero interpretato le studentesse, ha pensato che “fossero troppo carine” ed era preoccupata su come porre le basi della storia. Ha dato credito al suo team di trucco, che si è imposto durante un incontro e le ha detto chiaro e tondo che avrebbe dovuto rivedere la sua relazione con la bellezza, aiutandola non solo con una spintarella oltre i suoi dubbi iniziali ma anche trovando “la bellezza di ogni ragazza all’interno della storia.”
“Nella storia ci sono la cervellona, l’atleta, la bellezza e quella divertente – ma queste ragazze spariscono e lo vedrete negli episodi 2 e 3, si fondono, diventano una sola forza. E questo, per me, è sicuramente speranzoso perché io non penso di aver smesso di crescere o di evolvere come persona. È stata davvero un’esperienza interessante per me, la serie tv. Mi ha fatto riconciliare con alcune parti di me,” ha affermato. “Quello che inizia come ‘questa ragazza è proprio così,’ diventa invece una storia in cui ognuna impara dall’altra e tutte loro diventano una, e penso che questo sia fonte d’ispirazione.“
Persino Hester Appleyard (interpretata dalla bellissima Natalie Dormer), la tirannica direttrice della scuola, è un personaggio nel quale la Kondracki trova ispirazione. “Lei sta solo cercando di dare loro quello che lei non ha avuto e sta cercando di imparare come restare fedele a se stessa? questo è il messaggio della serie,” ha raccontato. La sua teoria sulla Appleyard, una donna che si è immersa completamente nella scuola per sfuggire al suo passato ma scopre che non può davvero eluderlo dopo tutto, è “che tutto questo succede nella sua testa e queste sono tutti i tipi diversi di ragazza che lei avrebbe potuto essere.“
Che si parli del libro originale, del film del 1975 o della miniserie di sei episodi di oggi, Picnic at Hanging Rock ha sempre avuto un’essenza surreale che mescola e piega i generi e permette di fabbricare teorie come quella descritta della Kondracki insieme a molte altre molto diverse. Uno degli elementi che sia la Christian che la Kondracki volevano mantenere intatto nella loro versione era il senso di ambiguità – tutto questo tenendo a mente quanto tempo gli spettatori stiano investendo nella serie. “Quando stai facendo televisione hai molti conflitti di programmazione. Penso alla sfida di raccontare molto della storia, ma non troppo,” ha detto Beatrix Christina. “È un mix di visione immaginativa, credo, cercare di mantenere il mistero perché vuoi che ognuno abbia la propria teoria ma allo stesso tempo stiamo parlando di sei episodi, e quindi bilanciare il tutto facendo sentire allo spettatore che vale la pena guardare questa storia per così tante ore è una cosa molto delicata.“
Sebbene il libro della Lindsay originariamente finiva con una nota che diceva che il lettore poteva decidere autonomamente se questa storia fosse vera oppure no, più tardi la stessa autrice ha scritto un capitolo conclusivo per offrire una fine più definita. Ma per la Kondracki, è lo “spirito di scegliere la propria avventura” della storia, l’aspetto che più di tutti voleva far trasparire. La chiave, dice, è essere sicuri che ci sia “una conclusione emotiva” per gli spettatori, sperando comunque che ci siano dei dettagli su cui continueranno a discutere. Compresa la sua teoria secondo cui la Appleyard si è immaginata tutto.
La miniserie Picnic at Hanging Rock debutterà stasera, martedì 5 giugno, in prima serata su Sky Atlantic.